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giovedì 20 febbraio 2014

Il nuovo gruppo del dopo Cresima

Il nuovo gruppo del dopo cresima di Luca Leonardelli

Il gruppo dei tordelli si è trovato la prima volta al campo estivo del 2012 a Empoli dove i ragazzi ancora non cresimati hanno provato questa esperienza con i giovanissimi che li hanno accolti. Questo ha fatto si che a settembre quando ci siamo ritrovati per le prove dello spettacolo sulle canzoni della Walt Disney fossero presenti anche loro per alcune parti minori. Dopo il successo dello spettacolo fatto sabato 29 e domenica 30 settembre, durante le feste di San Francesco, sono cominciate le riunioni tutti i mercoledì dalle 19 e 15 con a seguire la cena. Le riunioni hanno preparato i ragazzi alla cresima che avrebbero fatto durante l’anno. Per inaugurare il 2013 abbiamo fatto il campo invernale dal 2 al 4 gennaio ad Assisi, tre giorni molto intensi  sulle orme di san Francesco e Santa Chiara di cui tutti ricorderemo la camminata per vedere la chiesa di San Damiano che specialmente nel ritorno sembrava non finire più, anche per il panorama dei campi tutti uguali, ma con nel mezzo molti scherzi e giochi che hanno allietato la passeggiata e divertito tutti. Tornati a Grosseto con i ragazzi ci siamo ritrovati subito il 6 per il presepe vivente e l’arrivo dei  re magi con i ragazzi che hanno personificato alcuni dei personaggi. Dopo un  mesetto di riunioni e cene fra momenti seri e giocosi arriva il 24 febbraio con la cresima in cui ho avuto l’onore di fare il padrino a Gianluca . Le riunioni sono continuate e per la domenica delle palme siamo finalmente arrivati alle sacre rappresentazioni dove i ragazzi  hanno dato una grossa mano. Dopo Pasqua per festeggiare il nuovo pontefice il 3 Aprile siamo andati con tutta la parrocchia, 210 posti in pullman, all’udienza a Roma, dove i ragazzi hanno portato il loro entusiasmo a tutto il gruppo. Continuando le riunioni ad aprile c’è stata finalmente la scelta del nome che è ricaduta su “tordelli”. Continuando con  le riunioni in un lampo siamo arrivati al campo estivo, dal 29 luglio al 3 agosto,  dove al gruppo si sono uniti anche i futuri cresimandi che l’anno dopo faranno la terza media.I frati di piombino ci hanno ospitato nella loro parrocchia, ci hanno messo a disposizione alcune stanze e un cortile con un grande spazio dove abbiamo montato una tenda in cui i ragazzi hanno dormito e svolto i giochi organizzati tutte le sere. I ragazzi dei due gruppi si sono molto uniti aiutandosi nelle faccende che ogni giorno dovevano fare, giocando e scherzando, ma del campo ricorderanno anche il risveglio muscolare ogni mattina diretto dagli animatori Riccardo Ongaro, Matteo Felicioni, Simone Baccetti. Una grande mano ce l’hanno anche data Teresa Menichetti, Mariangela Luschi e la viceparroca Rita. Durante il campo abbiamo cercato di affrontare diversi argomenti che poi approfondiremo durante l’anno. Di aneddoti del campo ce ne sarebbero a bizzeffe come tutte le scenette fatte l’ultima sera dai ragazzi come le fantastiche barzellette di Giacomino detto Cocciante o la filastrocca di Davide e tutte le altre esibizioni. Durante la settimana siamo anche andati all’acqua village dove fra scivoli e schizzi ci siamo tutti esibiti nell’acquagym, che ci ha divertito così tanto che abbiamo riorganizzato un’altra uscita allo stesso parco per il 27 di agosto. Nel mezzo i ragazzi ci hanno dato una mano per la festa di accoglienza a Padre Rodolfo, nuovo vescovo della diocesi. A questo punto l’estate è finita e si è  ripartiti con un bel gruppo di 50 ragazzi (fra prima superiore e terza media.Con l’aiuto dei giovanissimi si è messo in scena, il 13 ottobre, Peter Pan, con grande successo fra i bimbi e non solo, ma soprattutto grandi risate nelle prove dirette dal parroco Fra Stefano. Le riunioni quest’anno sono ricominciate subito dopo quest’evento e si sono svolte partendo da brani del vangelo e sviluppando gli argomenti con giochi e discussioni per farli capire meglio ai ragazzi.Il primo argomento che abbiamo affrontato è stato il sentirsi amati dalle persone vicine e da Dio e accoglierlo per riuscire ad amare a loro volta, introducendolo con il vangelo di Zaccheo. Inoltre al gruppo si sono uniti come animatori Greta Tamburelli  e Teresa Menichetti e la giovane coppia Sara Marcocci e Luca Corti. Anche quest’anno le occasioni per divertirci ci sono state, come la visione del “Signore degli anelli” e le altre serate passate insieme o il campo invernale dal 27 al 29 dicembre a Roma sulle orme dei  martiri fra momenti seri e gioiosi che caratterizzano sempre questo gruppo di giovani e terminato con grande entusiasmo in piazza San Pietro con l’angelus di Papa Francesco. Nemmeno il  tempo di rilassarsi un po’ e ragazzi erano già in parrocchia ad organizzare la festa di capodanno nelle stanze della parrocchia con musica e intrattenimento per loro e gli amici. Come tutti gli anni ecco arrivare l’epifania con il presepe vivente e i nostri ragazzi a fare i pastori in mezzo agli animali li presenti. Le riunioni con il nuovo argomento sono ricominciate la settimana seguente, introdotto dal  vangelo dell’annunciazione si è incominciato a parlare della corporeità. Momentaneamente però i ragazzi durante le riunioni si sono messi all’opera per confezionare dei ricordi che verranno portati durante le benedizioni delle case alle famiglie che accoglieranno questo dono. Sicuramente a molti questo potrà sembrare una lista di cose che abbiamo fatto ma ripensando a tutte queste esperienze mi  vengono in mente tante sensazione belle e ricordi divertenti che è difficile mettere su carta ma sicuramente devo ringraziare tutti i ragazzi, tutti gli animatori, Fra Stefano e tutti coloro che via via ci hanno aiutato con questo gruppo a vivere queste bellissime esperienze., Ci stiamo anche già organizzando per l’udienza  dal papa per far benedire i ricordi confezionati da loro in queste ultime settimane e per portare il gruppo a Lourdes a luglio.

Luca Leonardelli


mercoledì 19 febbraio 2014

Il percorso dei 7 Segni

IL PERCORSO DEI 7 SEGNI

Dopo il percorso intrapreso due anni fa delle “10 Parole”( un gruppo e il secondo gruppo l’anno passato), catechesi sull'approfondimento dei 10 comandamenti, che portava ognuno di noi all'introspezione , senza però darci delle risposte,quest'anno Fra Stefano ci ha introdotto verso i “ 7 Segni”; un percorso nel quale con l'aiuto di Gesù e la fede, ognuno di noi potrà trovare delle risposte a quanto era rimasto in sospeso.
Per il momento abbiamo sviluppato solo i primi 4 segni secondo il Vangelo di Giovanni.
              Il primo segno riguarda il miracolo delle Nozze di Cana, cioè la trasformazione dell'acqua in vino ad un banchetto di nozze.
Su catechesi di Fra Stefano, abbiamo capito che, non erano delle semplici nozze, ma in base ai versi riportati ci sono delle allegorie. Per esempio lo sposo chi è, perchè viene servito soltanto alla fine il vino buono? Perchè Maria dice ai servi “Fate quello che Vi dirà”? Per quanto io possa aver capito, è Gesù il vero sposo che offre il vino buono, cioè offre il proprio corpo e il proprio sangue, Maria Sua madre capisce dallo sguardo del figlio, che deve sottomettersi al mistero dell'ORA che sarebbe  arrivata,e chiede ai servitori, di mettersi agli ordini di Gesù e obbedirgli, così come dovremmo fare noi,e non solo con le parole, ma con fatti concreti, infatti la domanda è:
Quanto siamo disposti ad obbedire al Signore?
Questo miracolo ci insegna che per essere veri cristiani, dobbiamo obbedire, così come ha fatto Maria, senza fare domande, con amore, trovare il coraggio di cambiare, riempire le giare con cose buone e propositive.
Altra domanda ricorrente in questo segno è: “sai riconoscere il Maestro di tavola”? Cioè sappiamo distinguere il vino buono e abbondante nelle nostre vite? Sappiamo riconoscere chi si dimostra buono ma in effetti non lo è? Infatti chi è il maestro di Tavola? Abbiamo appreso che il maestro di tavolo ci fa vedere il mondo secondo la sua prospettiva che non è quella di Gesù…..

            Il secondo segno parla del miracolo della guarigione del figlio del funzionario regio, nel quale Gesù salvò il figlio di un centurione, che credette alle Sue parole senza la necessità di recarsi presso la casa dove dimorava il figlio malato. Infatti è difficile credere senza vedere nulla, ma è proprio questo che Gesù attende da noi!!!
Anche in questo passo possiamo capire quanto sia importante per noi cristiani avere fede, cioè incontrare con umiltà la persona di Gesù e affidarsi completamente a Lui senza timori o paure, è avere un atteggiamento che coinvolge la nostra persona e da un orientamento nuovo alla nostra vita.
In questo segno Fra Stefano ci ha insegnato ad elaborare la parola e la “controparola” dentro di noi.
            Per quanto riguarda l'ultimo segno fino ad ora fatto, si è parlato del miracolo del paralitico alla piscina probatica. Un pover'uomo giaceva sul suo “lettuccio” da ben 38 anni senza essere riuscito mai a gettarsi nella piscina, Gesù vedendolo gli chiese se voleva guarire. Lui prese il suo lettuccio e camminò. Anche in questo passo c'è un significato profondo,cioè quando ci viene data la possibilità di cambiare vita siamo veramente  disposti a prenderci il nostro marciume interiore o fisico (lettuccio) e seguire Gesù? Questa domanda è ricorrente in questo percorso, siamo davvero sicuri di essere buoni cristiani, di seguire effettivamente gli insegnamenti di nostro Signore, di voler guarire?
A volte ci lamentiamo di situazioni che in realtà non vogliamo cambiare, per guarire bisogna volerlo, abbiamo così tanta confidenza con il Signore da trovare la guarigione che Lui ci prospetta?
Vogliamo veramente guarire?
Di questo percorso posso dire che, ho capito che per accogliere Gesù nella nostra vita, non  è necessario avere dei requisiti speciali, il centurione del re era un pagano, il paralitico era un poveretto, ma bisogna testimoniare l'amore per Cristo con la vita che quotidianamente viviamo.
Questo non è certamente semplice ma solo l'incontro con Gesù ci può riscattare veramente la  vita e renderci liberi.

Il quarto segno parla della moltiplicazione dei pani e dei pesci, del poco che mettiamo noi e del tanto che mette Gesù…..mettere il nostro poco per far mangiare tanti con il tanto che ci mette Gesù è una avventura che proveremo a fare……                               
Laura Papini

Il Gruppo dei giovanissimi e i suoi animatori

Di seguito propongo una riflessione di una animatrice. Che gioia leggerla.

Il Gruppo dei giovanissimi e i suoi animatori

Da poco piu' di due mesi mi “ritrovo” (con grande gioia) ad essere, insieme a mio marito, animatrice di un gruppo di ragazzi che va dai 17 ai 19 anni circa.
Stiamo parlando di una ventina di ragazzi e ragazze...ognuno con i suoi problemi, le sue debolezze ed i suoi dubbi...dubbi e problemi che stiamo cercando di appianare e risolvere. Il nostro compito, visto che siamo in totale 3 animatori, è quello di aiutarli, ascoltarli, capirli, e cercare di poter appianare i loro dubbi. Non parliamo solo di religione, ma anche di quegli interrogativi che la vita a volte gli propone, poiché non è facile alla loro età capire il senso delle cose, dell'amicizia e anche solo dello “sbagliare per imparare”. Cerchiamo con questo di ascoltarli e guidarli.
Ci ritroviamo una volta alla settimana per una cena in parrocchia, per la gioia dello stare insieme...per parlare e conoscerci sempre meglio!
Ma il cammino più importante che stiamo facendo è quello dei “sette segni”.
Alcuni di loro hanno fatto le “dieci parole” ; per loro il cammino dei sette segni è sicuramente in discesa avendo già avuto un cammino di questo tipo, ma per tutti gli altri (che sono la maggior parte) è stato tutto nuovo. Se da prima non sapevano cosa fosse una “scrutazio” adesso, dopo aver fatto capire loro il modo di aprire e leggere la bibbia, adesso non hano piu' molte difficoltà a capire come fare. La prima volta che ci siamo ritrovati a fare una scrutazio abbiamo cercato di spiegargli come poter arrivare a trovare, all'interno della bibbia, il loro “passo”...ovvero quello che per loro, ognuno di loro singolarmente, potesse esprimere quel segno.
Per esempio quando abbiamo parlato del “lettuccio” dell'infermo che era li' da tutta la vita, abbiam cercato di arrivare a fargli capire cosa fosse per loro “il proprio lettuccio”, ovvero cio' che ci portiamo dietro senza voler guarire, senza voler abbandonare nonostante sia sporco e da buttare.
Non è stato facile per noi animatori, ma i ragazzi si sono dimostrati interessati e questo ci ha permesso di concretizzare la parola.
Una volta al mese, per un sabato e una domenica, portiamo i ragazzi in ritiro appunto per la catechesi dei sette segni. È un modo anche per creare comunità e venire sempre più in contatto con loro.
Inoltre ci vediamo settimanalmente alla Messa dei ragazzi il sabato pomeriggio….si sembrerà strano ma per noi la Messa principale è il sabato pomeriggio. Poi due volte al mese facciamo una cena tutti assieme nelle nostre case….cena che diventa formativa in quanto incntro e scontro su tematiche tipo: responsabilità, maturità cristiana, accoglienza dell’altro e la sua diversità diventano il nostro cibo fino a mezzanotte…..

Michele e Elena Santiccioli

martedì 18 febbraio 2014

Viaggio della Memoria 2014

BERLINO-SACHSENHAUSEN-VIAGGIO DELLA MEMORIA di M.Angela Luschi Fusai

Come sappiamo la nostra è una parrocchia molto vivace, siamo famosi nella comunità per le nostre iniziative,  le occasioni di festa  per i ragazzi di ogni età. E poi diciamo la verità, stiamo bene insieme, abbiamo costituito un bel gruppo che lavora e allo stesso tempo si diverte senza mai dimenticarci il filo conduttore: la fede.
Ed è per questo che già da qualche anno facciamo "il viaggio della memoria"  che ci porta ogni 27 gennaio a visitare luoghi che sono stati teatro della più grande tragedia del secolo scorso: l'olocausto. 
Milioni di persone uccise per la stupidità di una ideologia criminale. Proprio per non dimenticare che se l'uomo  vuole fare senza Dio combina immani disastri.
E così il 24 gennaio alle ore 14,00 ci siamo trovati in piazza della finanza e siamo partiti alla volta di Berlino.
Un gruppo di 30 persone, compreso il nostro amico/parroco Fra Stefano, ben variegato per età: alcuni ragazzi, giovani famiglie e qualcuno un pò più "attempato", ma con lo stesso spirito di visitare, conoscere e portare testimonianza per trasmettere alla futura generazione gli errori e gli orrori affinchè non si ripetano.
Sono stati giorni intensi in una Berlino bellissima ma fredda fredda fredda. La temperatura è scesa fino a -19°... immaginatevi Fra Stefano che ama il caldo...!!!
Non ci siamo fatti mancare niente, visita alla città, ai musei, ai monumenti storici, la porta di Brandeburgo, la parte rimanente del muro che divideva est e ovest (altro esempio di stupidià umana). Non ci siamo fatti mancare neanche le visite ai negozi per comprare qualche ricordino.
E la sera a "gozzovigliare" nelle tradizionali birrerie tedesche: birra a fiumi!!!!!
Il clou ovviamente è stato il giorno 27 quando in pullman siamo partiti alla volta di Sachsenhausen, 45 km a nord di Berlino, dove è ancora in piedi uno fra i più grandi campi di concentramento della Germania nazista. All'epoca snodo molto importante per lo smistamento dei prigionieri negli altri campi di sterminio d'Europa e dove anche qui sono stati commessi crimini inauditi, si calcola che circa 100.000 persone, uomini, donne, bambini, anziani, persero la vita uccisi con i gas di scarico dei camion oppure di stenti, fame, freddo e malattie. 
La giornata era molto fredda, stava nevicando:  il grande campo recintato, le baracche rimaste, il corpo di guardia delle SS era tutto imbiancato, insomma l'ambiente rendeva bene l'idea della sofferenza che hanno dovuto sopportare quelle povere anime.
Come sono passata dal cancello che riportava la scritta ARBEIT MACHT FREI, ho visto con gli occhi della mente migliaia di persone che, senza più niente addosso, neppure la dignità, erano costrette a correrre per il campo fino alla morte. Ho provato tanta rabbia per tutta questa cattiveria, ma sono sempre più convinta che con l'amore di Dio e per Dio, con la fede, il male si può trasformare in bene. 
M.Angela

BERLINO-SACHSENHAUSEN-VIAGGIO DELLA MEMORIA di Andrea Fusai

Personalmente avevo un blocco allo stomaco, sconcertanti le foto che documentavano gli esperimenti sui prigionieri, il tavolo in pietra dove venivano sezionati i cadaveri, gli oggetti personali ritrovati dopo la liberazione.
Sono rimasto ammutolito e con me anche gli altri. Spesso mi sono domandato:
ma perchè tutta questa cattiveria? a quale scopo? la razza? ma cosa vuole dire?
Anche i ragazzi che erano i meno preparati, sono rimasti impressionati. Sicuramente ne faranno tesoro e a casa ne parleranno con i coetanei. 
La sera stessa partenza per l'aeroporto e in nottata ritorno a casa, stanchi morti ma più ricchi dentro.
Andrea Fusai